Indice del sito
   

HOME PAGE 

 
LO STUDIO


RAPPORTI BANCARI


 

  
Telefoni +39 (0)2 48.14.315

+39 (0)2 48.18.676
e-mai: segreteria
Fax
+39 (0)2 48.17.146



STUDIO LEGALE
Studio Legale Sganzerla
Via Abbondio Sangiorgio n° 15 - 20145 Milano
 
Nella congerie di notizie apparse in questi giorni sui giornali - per lo più tutte improntate a disincentivare il correntista ad iniziare una causa contro la banca, (lunga, difficile, costosa, dall'esito incerto, ecc...) - questo Studio intende fornire alcuni chiarimenti tecnici basati esclusivamente su precedenti giurisprudenziali ben anteriori alla nota sentenza e tutti favorevoli al correntista.

A titolo esemplificativo prendiamo una causa promossa da un istituto di credito, (Credito Emiliano), contro un proprio correntista, (Beta Video S.r.l.), ed i relativi fideiussori, (tra cui Esperia S.r.l.), patrocinata, nell'occasione, da questo Studio Legale.

Breve cronistoria:

- 12 Aprile 1996: Il Credito Emiliano chiede, per raccomandata, alla società ed ai fideiussori il rientro immediato di circa 52.500.000 Lire, quale saldo passivo di conto corrente.

- 12 Luglio 1996: Non ricevendo pagamenti entro questa data, il Credito Emiliano ottiene dal presidente del Tribunale di Reggio Emilia decreto ingiuntivo per Lire 56.616.511, oltre interessi convenzionali dal 13 Giugno 1996 al saldo.

- 10 Ottobre 1996: Il fideiussore Esperia S.r.l., tramite questo Studio Legale, formula formale opposizione, eccependo:

   a) nullità del tasso di interesse applicato

   b) nullità degli addebiti effettuati dalla banca per CMS, (Commissioni di Massimo Scoperto)

  c) riaccredito della somma pagata dal correntista a titolo di ritenuta d'acconto di imposta versata ma non dovuta, in considerazione dell'effettivo ammontare del credito

Il concetto é semplice:il fideiussore / debitore ha instaurato una causa all'esclusivo scopo di conoscere di quanto fosse effettivamente debitore, dal momento che ogni tentativo in tal senso con la banca era risultato inutile.

- 23 Maggio 2000: Dopo una seria ed approfondita consulenza, il perito nominato dal Tribunale ha concluso che la somma dovuta al Credito Emiliano non fosse 56.616.511 Lire, bensì 17.375.465 Lire.


La sentenza, definitiva e non appellata dal Credito Emiliano, ha solo ristabilito, in epoca ben precedente alla sentenza a Sezioni Unite della Cassazioni, l'esatta situazione, ovvero la banca richiedeva 39.241.046 Lire in più di quanto le era dovuto, (quindi il 225% in più).

A questa sentenza ne sono seguite altre e quasi tutte condannando la banca e non il correntista.

Oggi, finalmente, la sentenza n. 21095/2004 ha definitivamente sancito l'illegittimità del cd. anatocismo bancario praticato dagli istituti di credito; detta sentenza, quindi, identifica a priori chi ha tolto illegittimamente e deve restituire a chi ha diritto a riavere.

Questa - e solo questa - é la verità dei fatti che da sola dimostra che non vi é solo l'ANATOCISMO, ma esistono parecchie situazioni correlate l'una con l'altra, per cui bisogna solamente analizzarle attentamente caso per caso.

Nella sezione F.A.Q. abbiamo inserito alcune clausole che possono imporre la nullità nei contratti bancari


Per maggiori informazioni scrivere a:    anatocismo